Kommentar
Die Ikonographie dieser alttestamentlichen Szene schildert das Giustiniani-Inventar von 1638 sehr präzise: »Un quadro sopraporto di mezze figure con l’historia della Figlia di Re Faraone che tiene Moisè Putto nell’atto, che si pose un carbone acceso di fuoco in bocca, in presenza del med.o Re faraone in tela alt. pal. 5 larg. 8 si crede mano di Gio. Battista Ruggieri Pittore Bolognese senza cornice.« (Vgl. Salerno 1960c, S. 146, Nr. 248.) Nachdem das Bild Guido Reni sowie Poussin zugeschrieben wurde (Salerno 1960c, S. 146, Nr. 248.), gilt es heute wieder als ein Werk Ruggieris.
Kommentar von Christina Posselt — 20.12.2010