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Sul palazzo Pamphilj a piazza Navona, le sue decorazioni e l’interesse dei Pamphilj sulla piazza si veda da ultimo il volume edito dal Poligrafico dello Stato, a cura di F. Cappelletti, Roma, in corso di stampa, con tutta la bibliografia precedente; Il Cortona affrescò la galleria tra 1651 e 1654; si segnala per la sua importanza anche come punto di riferimento per gli studi successivi la lettura degli affreschi del Cortona data da Preimesberger 1976; diversa lettura ne dà Fehrenbach 1998. Come noto, il Bernini non ebbe alcuna responsabilità nel palazzo e nella chiesa, dunque qui Sandrart incorre in errore. All’artista spetta invece la fontana dei fiumi (1648–1651), che Sandrart potrebbe aver visto nel 1651 se potesse essere confermato un secondo soggiorno in quell’anno, come la firma su di un suo disegno e alcuni elementi interni alla sua opera dipinta e scritta (si veda la vita di Andrea Sacchi) inducono a supporre (Mazzetti di Pietralata 2005): la fontana poteva essere nota a Sandrart anche tramite le incisioni del Falda, che però più probabilmente egli riesce a vedere solo nel 1679, al ritorno da Roma del pronipote Johann Jacob. Con il termine “piramide” il tedesco allude senza dubbio all’obelisco che fa da coronamento.

Kommentar von Cecilia Mazzetti di Pietralata05.09.2008

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